decreto salva casa

Decreto Salva casa

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Con il Decreto Salva Casa sono cambiate le regole per sanare gli abusi. Le modifiche sono volte a semplificare la regolarizzazione degli abusi minori ma influiscono anche su quelli più gravi. Vediamo insieme le nuove regole.

Decreto salva casa: condono o no?

Il nuovo provvedimento vuole agevolare i proprietari per regolarizzare gli abusi edilizi. Qualcuno ha già gridato allo scandalo additandolo come nuovo condono, ma in realtà non lo è. Il perchè è presto spiegato: i condoni consentono la regolarizzazione anche degli abusi più gravi non conformi alla normativa edilizia, diventando una sorta di lasciapassare per tutto quello che si è costruito, chiudendosi gli occhi sul come sia stato fatto.
Pur eliminando la doppia conformità in alcuni casi come vedremo più sotto, le nuove regole richiedono comunque che l’intervento sia conforme alle regole urbanistiche, non assumendo quindi i tratti del condono. Istituisce invece una sanatoria semplificata, applicabili a casi ben precisi. Possiamo dunque dire tranquillamente che il Decreto Salva Casa non è un condono.

Cosa si può sanare?

La nuova procedure semplificata è applicabili agli abusi minori ovvero:

  • le difformità formali, dovute all’incertezza interpretativa per la dimostrazione dello stato legittimo dell’immobile
  • le tolleranze esecutive, ovvero:
    • minore dimensionamento dell’edificio;
    • mancata realizzazione di elementi architettonici non strutturali;
    • irregolarità esecutive di muri esterni ed interni;
    • difforme ubicazione delle aperture interne;
    • difforme esecuzione di opere rientranti nella nozione di manutenzione ordinaria;
    • errori progettuali corretti in cantiere ed errori materiali di rappresentazione progettuale delle opere.
  • le parziali difformità, che eccedono le tolleranze del punto precedente ma che non sono considerate una variazione sostanziale e che potevano essere sanate al tempo dell’abuso ma non allo stato attuale a causa dei vincoli dati dalla doppia conformità.

Come funziona il Decreto Salva Casa?

Doppia conformità

Per gli interventi che rientrano nel campo di applicazione del Decreto Salva Casa, non è previsto il requisito della doppia conformità. Questo è un enorme vantaggio, basti pensare alle distanze dai confini che il codice civile stabilisce in tre metri ma che i piani regolatori hanno progressivamente aumentato a 5m.

Silenzio assenso

Per ovviare alla lungaggine delle istanze, è stato reintrodotto il silenzio assenso di 45 giorni. In pratica, l’Ufficio Tecnico Comunale deve presentare le sue eventuali obiezioni entro 45 giorni, diversamente l’istanza si ritiene accolta. Proprio in virtù di questo, ai Comuni è stata anche ridata la possibilità di emanare provvedimenti repressivi di rimozione o sospensione delle attività entro i 30 giorni dalla data di presentazione della SCIA.

Cosa cambia per gli altri abusi?

Per gli abusi gravi, o comunque non soggetti alla semplificazione introdotta dal Decreto Salva Casa, si continuerà alla vecchia maniera. Sarà necessario presentare la relazione che dimostri la doppia conformità e, nel caso ciò non sia possibile, procedere con la fiscalizzazione dell’abuso con il versamento della somma al Comune di riferimento.

Nuove tolleranze costruttive

Per gli interventi realizzati prima del 24 maggio 2024 sono previste delle tolleranze costruttive molto più generose:

  • 5% delle misure previste nel titolo abilitativo per immobili con superficie utile inferiore ai 100mq
  • 4% delle misure previste nel titolo abilitativo per immobili con superficie utile compresa tra 100mq e 300mq
  • 3% delle misure previste nel titolo abilitativo per immobili con superficie utile compresa tra 300mq e 500mq
  • 2% delle misure previste nel titolo abilitativo per gli immobili con superficie utile oltre 500mq.

Nuovi interventi senza permessi

Il nuovo Decreto ha anche ampliato gli interventi di edilizia libera, ovvero si potrà senza alcun titolo abilitativo:

  • installare le Vetrate Panoramiche, amovibili e completamente trasparenti (VEPA), anche a chiusura di portici al piano terra purché inseriti nella sagoma dell’edificio
  • installare pergole e tende da sole, purché integrate e armonizzate con l’estetica dell’edificio che non determinino una nuova volumetria chiusa.

Conclusioni sul decreto Salva Casa

Il nuovo Decreto Salva Casa ha semplificato l’iter per la regolarizzazione degli abusi minori ma, al tempo stesso, da al professionista la responsabilità di verificare la sussistenza delle condizioni per accedere al procedimento agevolato.
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